Scuola digitale: a este tutti connessi con il progetto "4h"

Pubblicato il 3 aprile 2020 • Comune

Con le scuole chiuse da un mese e la necessità di svolgere la didattica a distanza, in molti casi è emerso un ostacolo non banale: la mancanza di strumenti elettronici per alcuni alunni. Una carenza, questa, che può aggravare il già pesante isolamento di alcuni ragazzini e che rischia di far perdere a questi studenti almeno due mesi di apprendimento. A colmare questo “vuoto”, a Este, si è mosso il progetto “4H-Scaliamo il futuro!” finanziato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Iniziativa, questa, promossa dal Comune di Este e che, come sottolinea il sindaco Roberta Gallana, «ancora una volta dimostra di essere una importante risorsa per il nostro territorio, a supporto dei ragazzi per la loro partecipazione attiva alla vita della scuola e della comunità».

Il progetto “4H–Scaliamo il futuro!”, finanziato dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (la cui attuazione è affidata all’impresa sociale Con i Bambini), si propone infatti di intervenire sulla povertà educativa creando una comunità educante nel territorio dell’Estense. Le iniziative portate avanti fino ad oggi sono servite a promuovere il “benessere” dei giovani nella fascia di età che va dagli 11 ai 14 anni.

Studenti senza strumenti per la didattica a distanza, si era appunto detto. Il progetto “4H” ha deciso di rimodulare le risorse per le proprie attività – corsi, laboratori e doposcuola inevitabilmente fermi per l’emergenza coronavirus – dirottando importanti somme all’acquisto di ben 50 dispositivi elettronici per gli alunni che ne sono sprovvisti. «Dal 24 febbraio, con la chiusura della scuola secondaria di primo grado a cui sono dirette le nostre azioni, si sono fermate anche le attività del doposcuola, i laboratori, gli incontri serali con gli adulti e le riunioni della nostra rete» spiega Elena Littamé, direttore di Irea (capofila del “4H”) e responsabile del progetto «Non si sono fermate però le nostre idee e i nostri pensieri e la volontà di fare in modo che il nostro progetto possa concretamente supportare i ragazzini più a rischio di “povertà educativa” del nostro territorio. Come? Con azioni orientate a favorire la loro partecipazione ad ogni iniziativa che li faccia crescere con qualche opportunità in più». Da qui la scelta effettuata insieme a tutti i partner: dedicare le risorse delle attività non erogate in questi mesi all’acquisto dei dispositivi per mettere “in rete” i ragazzi che ora non lo sono, e garantire così anche a loro pieno accesso alle attività proposte dalla scuola.

E’ infatti emerso, in base ai dati forniti dalla dirigente scolastico Paola Morato, che almeno cinquanta alunni della scuola secondaria di primo grado non stanno partecipando alla didattica a distanza perché non hanno strumenti o connessioni adatte. Una percentuale non banale, visto che i ragazzi dell’istituto comprensivo di Este sono in tutto 450. Uno ogni dieci è rimasto “isolato” rispetto alla didattica. In 28 non si sono mai connessi, in 22 raramente.

La spesa non è indifferente – 18 mila euro – ed è servita ad acquistare 20 Notebook HP per i ragazzi di terza media (strumenti che permettono non solo di seguire una lezione a distanza, ma anche di produrre elaborati, tesine e documenti) e altri 30 Galaxy Tab per i ragazzi di prima e seconda media. Tutti i dispositivi sono dotati di scheda Sim per connessione internet. I 50 apparecchi sono concessi agli alunni con contratto di comodato d’uso gratuito temporaneo.

«E’ una scelta che mostra grande senso di responsabilità. La didattica a distanza è una sfida che dobbiamo affrontare e, come tutte le cose nuove, non ci coglie preparati» commenta Lucia Mulato, assessore comunale ai Servizi sociali «È giusto che i ragazzi, specie quelli che vivono in condizioni di maggiore svantaggio, possano partire da presupposti comuni che evitino qualsiasi discriminazione. L’opportunità che ci viene data è quindi di grande aiuto».

Sulla questione della didattica a distanza ad Este e sull’iniziativa del “4H” è intervenuto anche il dirigente scolastico Paola Morato: «Sin dai primi giorni di marzo i docenti dell’istituto si sono adoperati con varie modalità per mantenere viva la relazione con i loro alunni  e supportarli nel loro percorso formativo. L’istituto con impegno e responsabilità ha messo in campo risorse ed energie per corrispondere al meglio all’invito rivoltoci dal Ministro dell’Istruzione di continuare a perseguire il nostro compito di “far scuola” e “far comunità”. Inoltre, con l’intento di evitare condizioni di esclusione dall’attività didattica a distanza, l’istituto sta provvedendo all’acquisto di dispositivi da assegnare in comodato d’uso a quegli alunni che si è rilevato averne necessità, usufruendo sia dei fondi a tal fine assegnati dal Ministero, sia dei finanziamenti acquisiti tramite la realizzazione dei numerosi progetti Pon a cui si è dato corso negli ultimi due anni scolastici. Tuttavia, senza il prezioso contributo derivante dalla rimodulazione finanziaria del progetto “4H”, non ci sarebbe stato possibile poter risolvere tutte le situazioni di criticità relative alle diverse condizioni di tempo e di accesso agli strumenti sin qui rilevate. Ringrazio, quindi, di cuore tutti i partner di progetto per aver prontamente accolto la nostra richiesta di aiuto».