Da rifiuto a risorsa

Ultima modifica 27 agosto 2019

Area Ambiente ed Energia

Secondo l'ultimo rapporto dell'International Solid Waste Association (ISWA l'associazione mondiale che riunisce gli operatori del settore trattamento e smaltimento rifiuti), attualmente nel mondo vengono prodotti circa 4 miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno.

La metà è rappresentata da rifiuti urbani (quelli prodotti dalle famiglie), mentre l'altra metà riguarda i rifiuti cosiddetti speciali, provenienti cioè da attività industriali e produttive. Anche se non esistono stime univoche, complici la crescita della popolazione mondiale e lo sviluppo economico (oggi particolarmente accentuato nei cosiddetti paesi Bric, Brasile, Russia, India e Cina), nel giro dei prossimi 10-15 anni si potrebbe arrivare a un aumento di questa produzione anche del 50%; quindi oltre 6 miliardi di tonnellate.

La situazione appare del tutto preoccupante, soprattutto alla luce del fatto che, sempre secondo stime ISWA (International Solid Waste Association), circa la metà della popolazione mondiale (3,5 miliardi di persone), non ha accesso ai più elementari servizi di gestione rifiuti. Ragione per cui ogni anno montagne (letteralmente) di rifiuti vengono prodotte e abbandonate, con danni ambientali e sanitari spesso irreparabili

Le politiche di gestione dei rifiuti e al riciclaggio non sono altro che una parte del più ampio capitolo dell'efficienza delle risorse e sono state inserite, nel 2010, tra le sette iniziative prioritarie della Strategia Europa 2020 per un'economia a bassa emissione di gas di serra, per aumentare l'uso di fonti di energia rinnovabile e promuovere l'efficienza energetica.

Successivamente la Commissione Europea ha pubblicato una comunicazione dal titolo "Affrontare le sfide dei mercati delle merci e delle materie prime" nella direzione di garantire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e che è strettamente legata all'iniziativa per l'uso efficiente delle risorse in Europa.

L'impegno all'uso efficiente delle risorse era stato già rafforzato, nel novembre 2010, dal vertice del G20 di Seoul dove i Paesi si erano impegnati a indirizzare la volatilità dei mercati alimentari e l'eccessiva volatilità del prezzo del petrolio. Detta iniziativa si basa su tre pilastri:

  1. garantire condizioni di parità nell'accesso sostenibile alle materie prime tra tutti i Paesi;
  2. promuovere un approvvigionamento sostenibile di materie prime provenienti dall'UE;
  3. e, appunto, aumentare l'efficienza delle risorse e promuovere il riciclaggio.

Una corretta gestione dei rifiuti e la loro trasformazione in risorsa rappresenta dunque un passaggio fondamentale verso un utilizzo efficiente delle risorse naturali. Il rispetto e l'applicazione dei principi comunitari della gerarchia della gestione dei rifiuti consente, come avviene da anni in molti Stati membri EU, di ridurre al minimo il ricorso alle discariche, di risparmiare risorse naturali, di aumentare la competitività di molti settori industriali, e non ultimo di ridurre l'impatto ambientale e le emissioni di gas ad effetto serra.

Uno degli obiettivi che dobbiamo applicare come Città è produrre meno rifiuti, utilizzando meno imballaggi, riparare piuttosto che gettare, acquistare prodotti sfusi (dai detersivi, agli alimenti). Dobbiamo essere cittadini responsabili anche sugli acquisti che usualmente facciamo: quando compriamo un prodotto proviamo a considerare l'impatto che potrà avere nel nostro ambiente , il suo smaltimento e quanto questo potrebbe costare a noi stessi e alla Comunità.
Non dimentichiamoci che dalla terra dipende la nostra vita, la nostra salute, lo stato di benessere e di malessere, la qualità di un territorio. Preservare la terra significa garantire la biodiversità e la vita futura per tutte le specie viventi, tutelare l'identità storico-culturale di un luogo; prendersi cura della terra dove viviamo aiuta a sviluppare relazioni nuove fra le persone, più autentiche e responsabili, rispettose di ogni forma di vita.