Bilancio Sociale metà mandato
Il bilancio sociale è lo strumento con il quale l’Amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse dal giugno 2016 al dicembre 2018, per consentre ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’Amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato.
I punti chiave di questo strumento potremmo definirli così:
- il “dar conto” ai citadini, perché, come è stato scritto, questo è principalmente uno strumento per rapportarsi con la comunità di riferimento e per porre le basi per un reale confronto. Lo scopo è quello di avvicinare il più possibile la sfera pubblica con quella pritata, ed è proprio per questo che si è cercato di redigerlo nel modo più semplice e chiaro possibile. Vi sono illulstrati gli impegni, i risultati prodotti e gli effetti concreti delle nostre azioni, esplicitando il tutto anche grazie all'utlizzo di indicatori quanti-qualitativi;
- la costruzione di un dialogo con gli stakeholder di riferimento, che dev'essere vero per portare ad un confronto e ad una reciproca comprensione di tutte le parti in causa.
Quando parliamo del bilancio sociale ci si riferisce inoltre ad un documento periodico, solitamente riguardante o all'intero quinquennio dell'Amministrazione (il Bilancio Sociale di mandato) o, come in questo caso, alla metà del percorso amministrativo svolto (il Bilancio Sociale di metà mandato).
Considerate tute queste premesse, è ora utile capire con quali finalità è possibile dare vita ad un processo di rendicontazione all’interno di una PA. Il Dipartaento della Funzione Pubblica, con la Direttiva del 2006, ne individua addiritura sei:
- la dimensione contabile, in quanto può integrare e rivitalizzare il sistema di rendicontazione dell'uso delle risorse economico-finanziarie già adotato secondo le diverse discipline normative vigenti;
- la dimensione comunicativa, ponendosi, per il suo contenuto, al centro delle relazioni con i
- portatori di interesse;
- la dimensione della responsabilità politica, poiché si inserisce nel sistema della rappresentanza, attraverso una maggiore trasparenza e visibilità delle scelte politche e una possibilità di valutazione della capacità di governo;
- la dimensione di funzionamento, in quanto responsabilizza le amministrazioni alla sostenibilità della spesa pubblica;
- la dimensione strategico-organizzativa, come strumento efficace per riorientare, nell'ottica
- del cittadino, i processi di pianificazione, programmazione e controllo e per ripensare l'assetto organizzativo dell'ente;
- la dimensione professionale, in quanto orienta l'organizzazione del lavoro alla consapevolezza e al miglioramento dei risultati prodotti per i destinatari, valorizzando e sviluppando le competenze e le professionalità e fornendo nuove occasioni di motivazione e di responsabilizzazione degli operatori.
Tali finalità non sono di fatto alternative, ma potenzialmente coesistenti in un unico documento. La scelta di dare risalto ad una dimensione piuttosto che ad un’altra, resta una prerogativa della Pubblica Amministrazione che avvia il processo di rendicontazione.
Il sindaco
Roberta Gallana