Don Gianni Gambin: a lui sarà intitolata un'area di Deserto
Domenica 19 giugno saranno intitolate a Don Gianni Gambin la piastra polivalente e l’area giochi di Deserto
Il 19 giugno 2022, la Piastra Polivalente e l’area giochi situate in via Paolo II a Deserto d’Este saranno dedicate alla memoria di Don Gianni Gambin (1943-2021). A seguito della celebrazione eucaristica delle 10.00 presso la chiesa di Santa Croce di Deserto, verrà scoperta la targa in memoria di Don Gianni, alla presenza delle Istituzioni e del Parroco, per un momento di festa e di ricordo.
Don Gianni, nato il 15 marzo 1943 a Casale di Scodosia, è stato parroco della Parrocchia di Santa Croce di Deserto per quattordici anni, tra il 1990 e il 2004. Scomparso nel febbraio 2021, tutta la comunità lo ricorda con affetto.
L’iniziativa arriva dall’Assessore Alberto Fornasiero, a seguito della mozione presentata in qualità di Consigliere nell’aprile 2021 al Consiglio Comunale, accolta all’unanimità.
«Ho riconosciuto in Don Gianni una persona meritevole di essere adeguatamente ricordata, per il suo proficuo operato nella vita della Parrocchia di Deserto, dove ha più volte dimostrato di concepire la missione della Chiesa come promotrice di umanità. Era un uomo gentile e sempre disponibile a colloquiare con chiunque – racconta l’Assessore Alberto Fornasiero. - Era d’animo profondo e ha lasciato un vivo ricordo in tutti coloro che l’hanno conosciuto, in particolar modo nei parrocchiani di Deserto. Proprio in segno di riconoscenza, ho proposto di dedicargli l’area giochi e la piastra polivalente di via Paolo II, situate proprio di fronte alla Chiesa di Santa Croce, nella quale ha celebrato e predicato per molti anni.»
Sempre attento a prendersi cura degli ‘ultimi’, in particolare tossicodipendenti e meno abbienti, donava conforto e consigli e, talvolta, quando gli era possibile, prestava anche aiuto materiale.
«Don Gianni era generoso, per nulla attaccato ai beni materiali, che preferiva donare agli altri, tenendo per sé solo quanto strettamente necessario per vivere – aggiunge l’Assessore. - Lo ricordiamo come un uomo dal linguaggio accattivante e ironico, dai tratti poetici, sempre al passo con i tempi. Spesso, anche negli anni in cui aveva lasciato la parrocchia, tornava per celebrare molti matrimoni, su richiesta espressa degli sposi, ai quali non diceva mai di no. Oltre a questi aspetti caratteristici della sua personalità, è bene ricordare il suo impegno attivo in parrocchia, anche attraverso la promozione di iniziative per lo sviluppo della vita sociale della Comunità.»
Nella sua permanenza a Deserto, Don Gianni Gambin, nel 1998, è ricordato per aver reclutato e coordinato 50 volontari per la ristrutturazione della scuola dell’infanzia ‘San Giuseppe’, consentendo un risparmio di 90 milioni di lire su una spesa complessiva di circa 300 milioni. Negli stessi anni, ha stimolato l’Amministrazione per la sistemazione di via Paolo II, oggi punto di aggregazione per la frazione. Insieme alla Sezione locale dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, ha collaborato per la realizzazione del monumento intitolato a Santa Barbara.
Il suo operato, però, non si ferma all’esperienza atestina. Ordinato prete nel 1967, dopo anni di vivace formazione, è stato insegnante alle scuole medie del Seminario Minore di Padova. Passato a Roma nel 1968 come studente presso la Pontificia Università Gregoriana, ottenne la licenza in filosofia, che gli permise di intraprendere, nel 1972, l’incarico di insegnante presso il Seminario Maggiore e le Scuole di Formazione Teologica. Dimostrò un grande impegno nel sostenere i giovani vittime della droga, che indirizzò alle comunità di don Gelmini e San Patrignano. Collaborò con Beati i costruttori di pace, le suore elisabettine di Casa Maran, Casa Madre e Casa Santa Chiara. Nel frattempo, prestava servizio come collaboratore festivo nelle parrocchie di Arino, Sant’anna di Piove e Agna, fino al 1990, anno in cui diventò parroco di Deserto e vicario di Villa Estense. Nel 2004, a causa di una difficile condizione di salute, si ritirò nella Casa del clero di Padova, dove rimase fino alla fine.
Gli amici, i fratelli Padre Luigi, Gianna (suor Fortunata) e Candido, i nipoti Davide, Enrico, Chiara e Francesco e i parenti lo ricordano come un una persona generosa e altruista, sempre presente per gli altri, capace di illuminare i momenti difficili.